Donazione
Decidere di donare gli organi dopo la propria morte è un gesto di grande generosità che può salvare la vita anche a più di una persona.
Sia che si decida a favore o contro la donazione è importante formarsi un’idea ben precisa e comunicarla ai familiari e al tempo stesso mettere “nero su bianco” così da essere sicuri che la propria volontà a riguardo verrà rispettata.
Attualmente le modalità per esprimere la volontà sono le seguenti:
* la compilazione del tesserino blu del Ministero della Salute che deve essere conservato insieme ai documenti personali. E’ possibile compilare on line la dichiarazione di volontà e stampare il proprio tesserino sul sito della Campagna di informazione “Dai valore alla vita”
* la registrazione della propria volontà presso la ASL di riferimento o il medico di famiglia;
* una dichiarazione scritta che il cittadino porta con sé con i propri documenti. A questo proposito il Decreto legislativo 8 aprile 2000 ha stabilito che qualunque nota scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma, è considerata valida ai fini della dichiarazione;
* l’atto olografo dell’AIDO o di una delle altre associazioni di settore (ad esempio Dai Valore alla Vita).
Quando la propria volontà viene registrata alla ASL, i dati vengono inseriti in un archivio del Centro Nazionale per i Trapianti che è collegato con i Centri interregionali. In caso di possibile donazione in un soggetto di cui venga accertata la morte, i medici rianimatori verificano se questi ha con sé la dichiarazione o ha registrato la volontà nell’archivio informatico.
Se un cittadino non esprime la propria volontà, al momento attuale la legge prevede la possibilità per i familiari (coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) di opporsi al prelievo durante il periodo di accertamento di morte.
Pertanto è bene parlare anche con i propri familiari, poiché, in assenza di dichiarazione, essi vengono interpellati dai medici circa la volontà espressa in vita dal congiunto. Per i minori sono sempre i genitori a decidere. Se uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato. Il cittadino può modificare la dichiarazione di volontà in qualsiasi momento. Sarà ritenuta valida, sempre, l’ultima dichiarazione prestata secondo le modalità previste. Riassumendo:
In caso di morte possono verificarsi tre casi:
1. il cittadino ha espresso in vita la volontà positiva alla donazione, in questo caso i familiari non possono opporsi: donazione si.
2. il cittadino ha espresso volontà negativa alla donazione, in questo caso non c’è prelievo di organi: donazione no.
3. il cittadino non si è espresso, in questo caso il prelievo è consentito se i familiari non si oppongono: donazione si/no.