Ecco aprile, con la sua pioggia e con i suoi pensieri, sta quasi scivolando via e domani è il mio decimo mese di seconda nuova vita. Ho tanti pensieri, tanti quanti le stelle che si specchiano sul mare a volte tempestoso che è la mia vita.
Insomma, questo inverno mi ha lasciato con il fiato sospeso. Mi ha sorpreso con un sacco di neve che ad oggi persiste e che la primavera, incredibilmente come non se ne vedevan da anni, continua a rimpinguare e spolvera le cime che se si erano liberate della candida coltre.
Un pò a voler rimestare i miei pensieri che come all’inizio dicevo, sono tanti e sono belli e sono grandi e sono pure complicati, che non guasta mai mettere un pò di pepe a tutto quello che mi succede.
Se è vero che Marzo se ne è andato portandosi via una delle persone più imporranti della vita, lasciandomi solo e con tante lacrime che non sapevo più dove mettere, è anche vero che mi ha riservato la possibilità di maturare alcune cose intime e focalizzare energie e azioni verso qualcosa di concreto. Quella concretezza di cui io ho bisogno ora, di completare, di raggiungere e prendere con le mani come facevo un tempo.
Mi sono messo a studiare per mio diletto e passione lo scorso anno, volendo appianare dubbi e curiosità su materie a me ostiche, tra qualche tempo sarà ora di riprendere in mano “il ferro”, il mio buon strumento musicale che la stagione bella per fare concerti avanza e io ho bisogno di soffiare, di respirare e sentire la musica che esce, che si propaga, che emoziona e fa sognare anche essa!
Ma ora, dicevo, è momento di raggiungere obiettivi concreti, toccarli con mano. Queste due ultime settimane le ho passate a riprendermi sia mentalmente, sia fisicamente. Sono ripartito dopo un mese di stop perchè tutto aveva deciso di fermarsi e io mi sono adeguato a tutto quello che è successo. Ma ora basta, mi son detto, era il 1 aprile e non volevo tirarmi nessun pesce d’aprile. Volevo darmi un segno di vitalità e così, timidamente rimettendomi i scarponi finalmente e faticosamente sono salito, solo come sempre, ma bisognoso di togliere quel peso che tanto mi teneva a terra. Giorno dopo giorno, km dopo km finalmente dopo aver rimesso in moto tutto quanto questo finesettimana sono salito senza fatica nella cimetta qui sopra casa. Non è tanta roba, ma parecchi km e con un pò di dislivello (per i tecnici, 13km e 600mt di dislivello).
E sono 10, mi dico. Sono solo 10 mesi, e ventisei anni tra ospedali e tutto il resto.
Quindi, ricapitolando… il mio obiettivo ora è allenarmi. Ma molto e tanto tanto. Ci sarà una comunicazione a breve sul progetto su cui mi sono lasciato coinvolgere e dico, travolgere. CI sono amici nuovi, di quelli che dici “mi posso fidare?” ed uno di quelli ormai di vecchia data, con cui ho condiviso un pò di avventure e avevo voglia di condividere con lui questo impegno, questa fatica che tra qualche giorno svelerò.
Sono cauto, ma ottimista. Mi aspetta una grande avventura, sarà dura, difficile, impervia. E stavolta con me ho Diesel, il mio nuovo renino, bravo, silenzioso, qualche volta bizzarro come si comporta. Lo devo abituare all’alta montagna e spero non soffra il mal d’aria o chissà cosa altro. Ma gli esami vanno bene, ha retto tutta la prima parte del trapianto, durissima con tutti quei litri di antibiotico malefico che mi ha bruciato mezze vene del braccio.
Senza contare che nel contempo assumevo un potente antivirale per estirpare (dai diciamo eradicare, che è più corretto) per la seconda volta l’epatite C e cercare di salvare ancora una volta il mio povero fegato (e anche lui, cosa non ha visto…).
Nel frattempo, scrivo e leggo. Imparo cose nuove. Cerco di non lasciare che la mente vagheggi troppo. Chissà cosa ci proporrà questo futuro, mi chiedo. Sono cose che si scoprono tutti i giorni, non puoi essere certo che tutti i tuoi progetti siano rispettati. I miei poi, sembra sempre ci sia una marea contraria che mi costringe a fermarmi, ma non demordo mai, prima o poi l’acqua torna sempre da dove è arrivata. Ed intanto che sotto l’acqua scorre, io cammino con la testa fra le nuvole…