Dialisi Peritoneale
Con questa metodica il sangue, invece di essere filtrato attraverso una membrana al di fuori del corpo, viene “pulito” direttamente nel corpo del paziente attraverso la membrana naturale costituita del peritoneo (sottile membrana che riveste alcuni degli organi presenti in addome).
Il peritoneo consente alle sostanza di scarto di passare attraverso lo stesso fungendo da filtro ed è molto ricco di piccoli vasi sanguigni. Introducendo nella cavità peritoneale il liquido di dialisi attraverso il catetere di Tenkoff e quindi aspirandolo fuori nuovamente, le waste vengono filtrate dal sangue.
Esistono essenzialmente due differenti tipi di dialisi peritoneale:
- CAPD – Continuous Ambulatory Peritoneal Dialysis – viene effettuata durante il giorno, a casa o al lavoro, mentre il paziente continua a svolgere la propria normale vita. Quattro volte al giorno circa 1.5-3 litri di liquidi vengono scambiati; il trattamento dura circa 30-40 minut1.
- APD – Automated Peritoneal Dialysis – nella quale la soluzione dializzante è scambiata da una macchina durante la notte durante il sonno. Durante il trattamento vengono scambiati 8-12 litri nel corso di 8-10 ore; permangono circa 1-2 litri da eliminare durante il giorno.
Il personale infermieristico insegnerà ad effettuare il trattamento, in maniera corretta e soprasttutto sterile, ma bisogna considerare che lo stesso è semplice e puo essere effettuato a casa, magari con l’aiuto di un partner. Sebbene lo stesso venga effettuato a casa, i contatti con il personale medico ed infermieristico saranno molto frequenti così come i controlli ambulatoriali.
La soluzione dialitica è costituita principalmente da zuccheri (soluzione glucosata) addizionata con altri sali. Eiste in tre differenti concentrazioni (1.36%, 2.27% and 3.86%): più è alta maggiore la quantità di liquidi che sarà rimossa.
Quindi in caso di maggiore ritenzione liquida sarà indicato l’uso di soluzioni ad elevata concentrazione, viceversa in caso di disidratazione le soluzioni a più bassa concentrazione saranno indicate.
Quale è l’efficacia della dialisi peritoneale?
La dialisi peritoneale svolge un trattamento efficace ma necessita un continuo monitoraggio. Va effettuata giornalmente ed interrotta solo in circostanze occasionali.
Il personale infermieeristico e medico deve valutare l’efficacia del trattamento monitorando ed adeguando il volume e la quantità di liquidi da rimuovere. Nel caso in cui non si riesca ad ottimizzare il trattamento deve essere valutato attentamente il passaggio alla emodialisi.
Che problemi si possono incontrare con questo tipo di dialisi?
Piccoli problemi si possono avere soprattutto i primi giorni dopo l’impianto del catetre caratterizzati da piccole perdite intorno allo stesso; il problema può essere risolto facilmente.
I maggiori rischi sono legati alle infezioni sia a livello dei fori di ingresso sia, maggiormente, a carico della cavità peritoneale stessa dando luogo a peritoniti (dolori addominali, febbre, raccolte liquide addominali); è necessario in caso di comparsa di questa sintomatologia contattare al più presto i medici per poter instituire celermente un trattamento idoneo, in genere antibiotico (a volte, ma raramente, deve essere rimosso il catetere).
Tra i problemi che possono insorgere nei trattamenti a lungo termine ricordiamo l’ispessimento della membrana peritoneale così che la stessa non funzioni più efficacemente. In questo caso spesso il trattamento va modificato e si deve passare all’emodialisi.
Catetere di Tenckhoff
Il Catetere di Tenckhoff consente un accesso a lungo termine alla cavità peritoneale. E’ costituito da un tubo sottile, flessibile enon irritante; una estremità viene posizionata nella cavità peritoneale mentre l’altra fuoriesce di pochi centrimetri così che possa essere collegato la sacca dialitica.
L’intervento di posizionamento del catetere viene generalmente effettuato in sedazione in anestesia locale o, in alcuni casi, grazie ad un piccolo intervento chirurgico in anestesia generale. In genere, dopo il posizionamento, comunque, devono trascorrere almeno 2 settimana prima di poter essere utilizzato durante le quali il catatere si assesta.