Qualche mese fa ho aperto un canale Youtube, dove inserisco video amatoriali in cui spiego qualcosa di me, faccio delle dirette, racconto traguardi. Il 20 febbraio era una bella giornata per aggiungerne uno! Un’occasione per parlare anche di attività fisica in emodialisi e dei benefici che porta al dializzato!!
Son passati otto mesi dal trapianto. Soprattutto da Novembre, ho cercato rimettermi in forma, cercando come tempo fa, di avere un corpo quantomeno tonico (anche per superare al meglio il periodo di Emodialisi e per prepararmi al probabile trapianto in arrivo).
Ecco, i miei primi 400mt di dislivello in montagna, con tanta fatica, ma anche con tanta convinzione che tutto questo mi porterà dei grossi giovamenti.
Quindi, la strada è in salita, ma ci si vede pian piano il panorama che mi aspetta, se tutto va bene ed invece, non abbia sbagliato strada e non ci sia per caso un burrone!!
Beh, parlando di cose serie… Perché ho fatto attività fisica in emodialisi, quando benissimo potevo starmene sul divano a riposare ventiquattro ore al giorno come un simpatico procione in fase di letargo, magari piangendo come una fontana (seh magari, visto che anche le lacrime son liquidi 😀 ) e battendomi il petto “perchè sono malato, tutto questo peso e poi sto male, questa sete orrenda non so come combatterla, potessi bere, mangiare etc etc etc“????
Per due fondamentali motivi:
- psicologico
- fisico
Psicologico: forse è il meno ovvio delle due motivazioni, in realtà il muoversi (gradualmente, accompagnato sempre da cardiologo e medico dello sport), porsi degli obiettivi e conoscere il proprio fisico come reagisce in emodialisi, ti pone nelle condizioni di dire “allora posso farcela”, “allora posso fare di più”, “ecco, questo non riesco a farlo, ma lavorerò per poterlo fare”. Continuare a pensare a qualcosa che non sia sempre solo ed esclusivamente: SETE, FAME, STANCHEZZA. Anche perchè un ora e mezza di attività fisica “vigorosa” (dopo molto allenamento preparatorio, sia chiaro), ti fa perdere peso dal sudore e quindi: PUOI BERE!!!
Dopo qualche allenamento, ti rendi conto che il bere non è il solo obiettivo: PUOI MANGIARE DI PIU’!! Quindi ti puoi scofanare quella misera vaschetta di patate potassiosissime senza avere sensi di colpa. Oppure, una bella bistecca piena di proteine e fosforo che fanno aumentare la tua massa muscolare magra (e non quella grassa, che ti fa pesare di più…), quindi diminuendo il tuo peso ponderale e INCREMENTANDO IL TUO APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO, ed il cuore ringrazia sentitamente!!
Quindi, per ultima, l’attività fisica stimola le ENDORFINE e il tuo corpo ti dice “ehi! Ne voglio ancora, sto benissimo dopo un bell’allenamento”!! E va da se che io poi fossi un assiduo frequentatore di sentieri impervi in montagna oltre che a distruggere la mia povera cyclette da camera…
E qui entra in gioco la seconda motivazione, l’aspetto fisico migliora (oltre a piacerti di più e farti sentire “meno malato”), migliora quindi anche sotto l’aspetto della sopportazione del dolore, aumentando le tue riserve in caso di necessità, ovvero:
- le sedute di emodialisi
- il tuo futuro trapianto
Avere un buon fisico ti permette di sopportare bene tutte le benedette ore di Emodialisi che ti devi trinciare alla settimana. Uno, perchè porti meno peso e quindi, la dialisi è meno pesante. Due, perchè il tuo fisico è allenato e regge meglio lo stress che l’emodialisi causa al tuo corpo. Sopporti meglio il dolore e lo stress in genere. Non diventi Superman (o Wonderwoman), ma di certo, ti puoi permettere cose che un dializzato medio non se lo può permettere!
Ed infine… avere un buon fisico ti permette di affrontare al meglio il tuo futuro trapianto. Se vuoi avere una ripresa vigorosa e sopratutto, non vuoi causare ai medici trapiantologi un infarto per dover spostare kili di grasso dall’addome per posizionarti il rene, fatti un favore, evita di portarti al trapianto tutte le maniglie dell’amore che ti sei appuntato all’addome: non sei un soldato in battaglia, ergo, non devi accumulare certe “medaglie”. Io non avevo la tartaruga scolpita, è ovvio. Ma avevo i miei 66kg netti e secchi, tanto che fin da subito mi hanno aumentato di 2kg perchè ero sottopeso!
Che post lungo, che quasi sicuramente non leggerà nessuno. Ma chissà, se a qualcuno fa piacere, potra servire (forse…). Per contatti e chiarimenti, son sempre disponibile a raccontare la mia esperienza, sempre e comunque personalissima.
Oltre al mio canale Youtube, mi trovi un po’ in giro su Facebook e Instagram @mirkuz_diem , oltre che Twitter @emodializzati , la mia mail è mirko@emodializzati.it , piacciami ovunque!
Questo è lo spirito giusto , ed è applicabile ( fatte le debite valutazioni , persona per persona , considerati tutti i fattori in gioco , a tutti . In 20 anni ho visto delle situazioni in cui erano coinvolte persone in dialisi , molto anziane , che la loro montagna da scalare l’hanno ricreata ( grazie anche ovviamente alla grande sensibilità di alcuni medici e infermieri , terapisti , dirigenti , illuminati e preparati ) s sul letto durante la dialisi con dei risultati stupefacenti ( confermando tutto ciò che scrive Mirko ) . Vedere queste persone che in tre mesi , da essere depositati sul letto come sacchi di patate , essere imboccati con pazienza da infermieri disponibili ben oltre i compiti professionali , lamentarsi per le sollecitazioni che gli esercizi che con pazienza la terapista somministrava al suo fisico , da essere tristi e silenziosi per tutta la durata del trattamento e anche una volta fuori mentre tornavano a casa , rinascere nel morale e essere orgogliosi di scendere dalla seggiolina per percorrere gli ultimi passi con le proprie gambe , per salire sul letto e per tornare a sedersi sulla sedia al termine della terapia , a usare il cucchiaio in modo autonomo per consumare la colazione , sentirsi ancora persone , bhe….credetemi non può lasciarti indifferente. Non riesco veramente a rassegnarmi al fatto che tutto questo sia lasciato alla buona volontà , all’umanità , all’etica , dei singoli , e non invece acquisito e regolato come una terapia vera e propria . Un programma gestito e organizzato in sei mesi , dimostrerebbe tutta la sua efficacia da diversi punti di vista : in primis per i pazienti , seguiti dal team che li assiste , per finire con gli amministratori che fanno i conti perché vi assicuro che gli effetti sulla quantità dei farmaci assunti , in molti casi , diminuisce sensibilmente , talmente da recuperare il costo aggiuntivo del terapista.
Grazie. Si, fatte le dovute considerazioni personali tutto è fattibile.