Dialisi in vacanza, consigli utili
In molti casi quando una persona entra nella terapia dialitica, dialisi peritoneale e più marcatamente nell’emodialisi, essa si sente a disagio, in mancanza di una parte essenziale di se stesso, ovvero la libertà di poter viaggiare e visitare posti distanti da casa.
Il disagio quindi creato da questo tipo di terapia, fa sì che il paziente smetta di spostarsi non concedendosi il piacere quindi di fare vacanze come tutte le persone che stanno bene.
Da molti anni per fortuna, in Italia e all’estero, esistono centri attrezzati ad ospitare persone che hanno bisogno di sedute di dialisi. Certo bisogna muoversi per tempo e in collaborazione con il proprio centro dialisi, affinchè il centro ospitante possa organizzare i turni e verificare la presenza di filtri e accessori per la dialisi che effettua normalmente il paziente richiedente, ovvero noi! Una volta risolta la questione della prenotazione il tutto può svolgersi come una normale fase preparatoria alle vacanze o al viaggio che desiderate fare! Alcune esperienze le troverete proprio in questo portale, sfogliate la sezione apposita!
Qui alcuni consigli su come affrontare l’iter, grazie ad ANED Onlus. Non resta che augurare Buone Vacanze!
Dialisi in vacanza, consigli utili IN ITALIA
Spostarsi dalla propria residenza se si è dializzati richiede molta buona volontà e un pizzico di fortuna, per riuscire a trovare un posto dialisi proprio dove e nel periodo che si vorrebbe.
Raccomandiamo di prenotare per tempo, inviando una domanda – per iscritto o via fax – con allegato una scheda dialisi rilasciata dal vostro centro. E’ indispensabile che sia indicato positività o negatività per l’epatite B e C, il tipo di dialisi, il ritmo e le ore di dialisi, se ci sono particolari esigenze particolari di filtri o altro.
Se trovate posto solo in struttura privata informarsi se è “accreditata” dal SSN, in caso contrario è indispensabile farsi inviare un preventivo del costo su carta intestata da portare alla vostra ASL per ottenere, per iscritto, l’autorizzazione alla forma “indiretta” con l’indicazione della misura del rimborso che vi verrà riconosciuto. Altrettanto è indispensabile per accedere ai Centri Dialisi pubblici che offrono il trattamento dialitico solo in attività “libero-professionale”.
Dal 2002 la legge non prevede più l’accesso alle prestazioni sanitarie in “indiretta”: è quindi solo una facoltà (e non un obbligo) da parte delle ASL di prevedere un rimborso delle spese sostenute in strutture private. Da parte di alcune regioni viene richiesta anche una dichiarazione da parte dell’Ospedale più vicino che non ha possibilità di accogliervi.
Solo in possesso di autorizzazione preventiva è possibile un rimborso di parte della somma spesa (in molte regioni è pari all’80% della tariffa fissata a livello nazionale) a presentazione di regolare fattura quietanzata.
TEMPORANEA DIMORA FUORI DALLA PROPRIA RESIDENZA
La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente siglato un accordo per normare l’iscrizione temporanea negli elenchi dei medici di medicina generale della Asl diversa da quella di residenza.
Per l’accordo dell’8 maggio 2003, le ASL provvedono all’iscrizione in apposito elenco, dei cittadini non iscritti negli elenchi anagrafici, che vi dimorino abitualmente per periodi superiori a tre mesi, per motivi attinenti all’attività di lavoro, per motivi di studio o di salute.
L’iscrizione ha scadenza annuale ed è rinnovabile. L’iscrizione temporanea dà diritto a scegliere il medico di famiglia ed a ricevere tutte le prestazioni sanitarie incluse nei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Dialisi in vacanza, consigli utili NEI PAESI DELLA CEE
Le normative che regolano la libera circolazione dei cittadini all’interno della Comunità Europea ed in particolare il diritto all’assistenza sanitaria, si applicano a tutti i cittadini italiani iscritti al SSN che quindi hanno diritto a godere, nei Paesi della Comunità, della medesima assistenza e prestazione, con gli stessi benefici, ma anche con gli stessi oneri del cittadino straniero residente. Per cui, nei Paesi dove esistono ticket sanitari, dovrà pagarli.
In via generale è buona norma, se si è in possesso del riconoscimento della qualifica di invalido, magari con connotazione di gravità ex legge 104/92, portare con sé una copia autenticata (in Comune) e far apporre sui modelli E/111 o E/112, al momento del rilascio da parte della ASL, la nota che si è riconosciuti invalidi in condizione di gravità.
Per effettuare dialisi, in regime ambulatoriale, il modello da richiedere alla ASL di residenza – che normalmente lo rilascia immediatamente – è l’E/111, modello che, recentemente in virtù di una convenzione bilaterale, è valido anche per la Svizzera.
Prima di partire per l’estero ricordarsi che bisogna:
- prenotare per iscritto inviando relazione clinica e, se appena è possibile, portarne con sé una recente, tradotta in inglese;
- prenotando farsi chiarire bene se la struttura è convenzionata con il locale Servizio Sanitario (anche all’estero esistono centri privati) e se le prestazioni saranno completamente coperte dai moduli internazionali;
- chiedere espressamente se forniscono i medicinali che normalmente fate durante o a fine dialisi (in molti Paesi i centri non forniscono Eritropoietina);
- non partire mai senza il modulo E/111 compilato e consegnarlo all’arrivo, all’accettazione del Centro estero;
- portare con sé la tessera sanitaria e il tesserino dell’esenzione ticket;
- e non dimenticate a casa la terapia consueta: non sempre è possibile trovare i vostri farmaci in Paesi esteri e avranno nomi commerciali differenti.
Dialisi in vacanza, consigli utili NEI PAESI EXTRA COMUNITÀ EUROPEA
Per qualche Paese esistono convenzioni bilaterali (per es. Australia, Argentina, Slovenia, Croazia solo per lavoratori del comparto privato) per cui in ogni caso è opportuno chiedere informazioni alla propria ASL (che per i Paesi convenzionati vi darà l’apposito modello) o all’Assessorato Regionale Sanità.
Potete reperire informazioni generiche anche sul sito: www.ministerosalute.it cliccando sulla finestra (a sinistra nella Home page) “assistenza all’estero” e per avere indirizzi su centri dialisi potete contattare l’Addetto ai Problemi Sanitari dell’Ambasciata in Italia del Paese estero.
Dove non esistono convenzioni è assolutamente indispensabile, prima di partire, chiedere e ottenere l’autorizzazione preventiva dalla ASL di appartenenza e, per non avere brutte sorprese, farsi rilasciare un preventivo scritto della tariffa che vi sarà richiesta per lo specifico tipo di trattamento che avete bisogno (quindi dopo che avrete inviato una relazione, in inglese, del vostro centro) e avere assicurazioni sulla misura del rimborso da parte della ASL.