Nuova dialisi dal Giappone
A seguito di catastrofi come il terremoto giapponese e lo tsunami del 2011, i pazienti sottoposti a dialisi sono spesso lasciati senza trattamento fino a quando i servizi ospedalieri non sono tornati normali.
Con questo in mente, Mitsuhiro Ebara e i suoi collaboratori del Centro Internazionale per i Materiali Nanoarchitettonici (Istituto Nazionale per la Scienza dei Materiali di Ibaraki, in Giappone) hanno sviluppato un modo per eliminare tossine e scorie dal sangue poco costoso, facile da produrre,con una ”rete” di nanofibre .
La ”rete” dovrebbe essere incorporato in un sistema per la purificazione del sangue, tanto piccolo da essere portato al braccio di un paziente, riducendo la necessità del tempo e del costo richiesti dalla dialisi .
Il team giapponese ha creato la rete di nanofibre utilizzando due componenti: una matrice primaria in polimero compatibile col sangue (ottenuto da alcol polietilene-co-vinile, o EVOH ) e diverse forme di zeoliti (alluminosilicati presenti in natura). Le zeoliti hanno strutture microporose capaci di assorbire alcune tossine dal sangue,come la creatinina .
Anche se il prototipo non è ancora pronto per la produzione,i Giapponesi confidano che ciò avverrà presto e che altrettanto presto questo sistema basato sulle nanofibre diventerà una alternativa più comoda e meno costosa della dialisi tradizionale per i pazienti renali di tutto il mondo.
Articolo originale in inglese: A Simple Way to Treat Kidney Failure da MDTMAG
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spero molto presto e sarei molto interessato a sperimentarlo
.mi chiamo francesco, dopo trenta anni di trapianto sono tornato in dialisi. E ho notato dopo trenta che non è cambiato nulla. E questa novità sarebbe la salvezza per noi dializzati. Ma perché di questa scoperta non ne parla nessuno. Non vorrei che sotto ci siano interessi?
L’articolo è molto chiaro e parla di un progetto in fase di sperimentazione, non che sia una pratica già in utilizzo.
il tuo commento “Non vorrei che sotto ci siano interessi?” è assolutamente superfluo. La dialisi, avrai visto anche tu, ha fatto passi da gigante con macchine e filtri all’avanguardia. Pensare che un accrocchio posto su un braccio, eviti totalmente la dialisi, è impensabile.