L’insufficienza renale
L’insufficienza renale viene diagnosticata quando le funzioni dei reni di un individuo sono momentaneamente o perennemente compromesse. Nel primo caso si parla di IRA (insufficienza renale acuta), nel secondo di IRC (insufficienza renale cronica). Il medico si può rendere conto dell’insorgere di una di queste condizioni solo facendo effettuare esami di laboratorio in quanto l’insufficienza renale è asintomatica (silente). Il paziente non ha nessun tipo di dolore e nessun segno attribuibile esclusivamente ad una sofferenza dei reni. Esiste un primo indizio che può far pensare a una compromissione delle funzioni renali fra gli esami di laboratorio: un valore alto della creatinina nel sangue. Solo indizio e non molto di più perché questo può essere un indice di importante danno ai nefroni, ma non un indicatore certo per diagnosi precoci (sesso, età, peso, etnia, eventuali ulteriori patologie dell’individuo interessato all’esame sono altrettante variabili da tenere in considerazione). A seguito di un elevato valore della creatinina (oltre quelli di riferimento nel singolo laboratorio) conoscendo la velocità di filtrazione glomerulare (GFR Glomerular Filtration Rate) si può avere la sicurezza che effettivamente esista una riduzione del flusso di filtrazione dei glomeruli e, in questo caso, può essere diagnosticata un’insufficienza renale. La creatinina e la GFR sono esami che si eseguono tramite un normale prelievo di sangue.
IRA
Si tratta di una sindrome che può provocare oliguria o anuria. Nel 50% dei casi non si verificano neanche queste condizioni e la produzione di urina rimane normale o addirittura maggiore del solito. Si diagnostica quando l’azotemia (più correttamente l’urea) e la creatinina nel sangue aumentano e vi sono evidenti squilibri elettrolitici. L’alterata filtrazione glomerulare, in questo caso, è reversibile quando vengano curate tempestivamente le patologie primarie che la determinano. Le cause dell’insorgere dell’insufficienza renale acuta, associata sempre a iperazotemia, possono essere: ipotensione, disidratazione, stenosi dell’arteria renale nella quai totalità dei casi conseguenti a patologie primarie di tipo cardio-circolatorio (cause prerenali); patologie del nefrone (cause renali); ostruzioni delle vie urinarie o stenosi (cause post-renali).
IRC
L’insufficienza renale cronica è, invece, una vera e propria malattia che con il tempo può solo peggiorare. E il tempo è l’incognita più difficile da gestire. Può essere, infatti, da brevissimo a molto prolungato a seconda dell’età in cui l’IRC insorge, delle condizioni generali del paziente, delle eventuali altre patologie concomitanti, dell’accuratezza con la quale questi si attiene alla dieta prescritta, all’assunzione dei farmaci e alle regole di vita suggerite dai medici. La funzionalità renale è proporzionalmente dipendente dal numero di nefroni ancora attivi.
Sintomi
Quando si avvertono sintomi evidenti come: necessità, molto più frequente del solito, di urinare durante la notte (comunque, molto più spesso di quanto accada di giorno), astenia, stanchezza, un certo grado di riduzione, anche temporanea, della funzionale acutezza di pensiero, l’uremia è già in atto. Possono comparire contrazioni muscolari, crampi muscolari e convulsioni, neuropatie periferiche, mentre sono quasi sempre presenti anoressia, nausea, vomito. Nell’uremia allo stato cronico la caratteristica predominante è la malnutrizione che porta alla distruzione dei tessuti. Frequentemente insorge ipertensione causata quasi in tutti i casi dall’ipervolemia o, più raramente, dall’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Può comparire fastidioso prurito su tutto il corpo.
Diagnosi
Per la diagnosi, valori di creatinina sierica superiori agli 1,5-2 mg/dl sono indicativi di IRC. L’azotemia (o l’urea) è elevata. Possono riscontrarsi anomalie del metabolismo del Calcio (Ca), del Fosforo (P) dell’ormone paratiroideo (PTH) e della vitamina D (ipocalcemia e iperfosforemia sono quasi sempre presenti). Variazioni di concentrazione del Potassio (K) nel sangue sono difformi da caso a caso. Possono risultare da massime a moderatamente elevate (minori di 6 mmol/l) o addirittura non verificarsi. Il Sodio (Na) sierico può rimanere normale o ridursi. In caso di anemia, questa può essere causata dalla carenza di produzione di eritropoietina (quando la massa renale funzionante è ridotta) o da carenza di Ferro, folato e cianocobalamina. Non vi è corrispondenza rapida tra l’assunzione e l’eliminazione di liquidi.
Prognosi
La prognosi dipende dall’origine dell’IRC e dalle complicanze che si sovrappongono che possono provocare riduzioni pesanti della funzione renale. Nella nefropatia diabetica, tenere sotto controllo l’iperglicemia e l’ipertensione aiuta a ridurre il peggioramento della GFR. Ogni trattamento dell’IRC è solo conservativo ed è comunque da considerarsi un palliativo atto a ritardare la dialisi o l’intervento di trapianto in quanto la malattia renale è progressiva e non curabile.