Santiago apre ai pellegrinaggi vicari
Sarà un caso, la fortuna, la costanza, la tenacità, la voglia di trasmettere valori di solidarietà ormai perduti nel tempo, ma l’iniziativa “adotta un pellegrino” lanciata qualche mese fà, ha portato frutti insperati!
Infatti, dopo aver raggiunto la meta dei 50 pellegrini in viaggio verso Santiago de Compostela, con altrettante bottigliette contenente il messaggio di un paziente in dialisi o trapiantato non in condizioni tali da poter fare il cammino, tale iniziativa è stata presentata ai frati responsabili delle “charta pellegrini” (i documenti di viaggio indispensabili per ricevere l’attestato a fine cammino) i quali hanno esplicitamente dichiarato che i “pellegrinaggi vicari” sono validi e che verranno coniate le nuove carte per i pellegrini che vogliano intraprendere il pellegrinaggio per conto terzi!!
Da un’iniziativa semplice, è nato quindi un messaggio forte e solidale, che è stato patrocinato anche da ANED Onlus, l’Associazione Nazionale EmoDializzati e Trapiantati di Rene, l’organizzazione che cura i diritti dei malati di reni.
Ecco il comunicato che Marco Minali, l’ideatore di questa iniziativa, ha voluto scrivere per tutti:
Iniziativa ADOTTA UN PELLEGRINO
L’esperienza del cammino di Santiago nell’ottobre 2013 sembrava fosse la pazzia di un gruppo di amici e di una Presidente un po’ fuori dalle righe. Sembrava fosse un idea senza testa e senza gambe, ma in verità si è rilevata un idea nuova e geniale!!
Marco trapiantato di rene, Enzo e Paolo dializzati, vogliono convintamente percorrere un pezzo del famoso cammino di Santiago. Uniscono le idee e le esperienze di altri pellegrini e partono verso un esperienza che ancora oggi resta nei loro pensieri e ricordi migliori … lentamente a piedi da Leon fino alla famosa cattedrale di San Giacomo.
Nel giugno 2013 altre persone vogliono ripercorre i sentieri della Galizia, questa volta i trapiantati di rene sono aumentati : Marco, Mirko, Mariella e Marika trapiantati di rene, Carlo e Marco dializzati; questi sono i nuovi eroi di questa seconda avventura!
Anch’essi fino a Santiago e oltre, fino alla Fine della Terra, la famosa Finisterre e il suo faro.
MA COME FARE PER CHI ASPETTA E FORSE NON POTRA MAI FARE IL CAMMINO? Per problemi di salute, perché in carcere, perché in clausura?
E per gli amici in dialisi e che aspettano un trapianto? O per quelli che non potranno mai averlo, un trapianto?
Queste domande affliggono Marco & Mirko a tal punto, che decidono di lanciare un iniziativa nei maggiori gruppi Facebook che parlano di Cammino e di Pellegrinaggio. Adottare un paziente da parte di un pellegrino che partirà verso Santiago. Un pellegrino che porterà i pensieri di un paziente malato, le sue speranze, le sue preghiere. Un pellegrino che suderà per lui, che piangerà per lui, che gioirà per lui, fino al tramonto di Finisterre. Nasce “adotta un pellegrino” che riscuote un successo inaspettato.
Seguono incontri, e discussioni con la confraternita di Perugia. Marco scrive e incontra il rettore Paolo Caucci von Sauken grazie ad un incontro del capitolo Ligure e presenta il suo progetto. Un idea semplice e allo stesso tempo geniale. Rifare quello che accadeva nel passato ovvero i pellegrinaggi Vicari. Pellegrini che camminano per altri, impossibilitati da malattia, reclusione, clausura o altro.
Il risultato è questo che riportiamo, ed è storico :
Marco attualmente dispone delle prime credenziali per pellegrinaggi vicari, e le distribuisce in collaborazione e per conto della Confraternita di San Jacopo! Queste sono quelle ufficiali che verranno consegnate solo a chi realmente non potrà fare il cammino.
All’ufficio del pellegrino di Santiago alla consegna della credenziale si potrà ritirare la compostela personalizzata al pellegrino che per molti motivi, tra queli elencati, non ha potuto fare il suo pellegrinaggio.
Buen Camino
Santiago apre ai pellegrinaggi vicari – Marco Minali e Mirko Dalle Mulle
salve il prossimo Giugno faremo con un amico e mio nipote in bici il cammino del Salvador e poi il Primitivo da Leon a Santiago per poi proseguire per Muxia e Fisterra.
Saremo felici di avere con noi il pensiero e l’affetto di tre persone che non possono o riescono a fare il Cammino per Santiago.
Ho letto da qualche parte che sono finite le bottigliette per raccogliere la sabbia alla fine del mondo non è certo un problema.
resto in attesa di notizie saluti g stella
Vicenza
Pace e bene.
Il prossimo marzo (2018) farò il Cammino partendo da Firenze.
Ho intenzione di farlo tutto semplicemente camminando fino a Santiago, e oltre.
Come scritto nel post precedente al mio, che non so se ha ricevuto risposta, anch’io desidererei portare con me una persona che fosse impossibilitata a farlo.
Sicuramente la mancanza di bottigliette è l’ultimo dei problemi.
Molto semplicemente vorrei essere messo in contatto con chi non riesce a fare il Cammino con le proprie gambe, penserò poi io a tutto il resto. Sarò le sue gambe e i suoi occhi.
Grazie
Alessandro