Intervista a Silvio Ranieri

Intervista al Segretario Generale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, regione Umbria in merito al progetto “una scelta in comune”,
progetto dedicato ai comuni che vogliono offrire ai cittadini la possibilita’ di esprimere la VOLONTA’ DI DONARE gli organi, attraverso la carta di identita’.

silvio ranieri

Autrice e intervistrice: LIA BLATTI, Referente ANED COMUNE DI RIMINI (MAIOLO/SANTARCANGELO) e consigliere comunale del comune di Maiolo

OBIETTIVO: fare chiarezza sul progetto a cui i comuni possono aderire, perche’ circola scarsa informazione e offrire un panorama chiaro per tutte le regioni che vogliono aderire al progetto.
Dott. RANIERI, chi può aderire al progetto e quali spese deve sostenere il comune che aderisce? Alcune regioni lamentano di non avere fondi per aderire…….

R: IL PROGETTO “UNA SCELTA IN COMUNE NASCE come progetto pilota per i comuni umbri e prevedeva, per il comune che vi aderiva, la formazione del personale addetto all’ufficio anagrafe del comune. Gli addetti dovevano venir formati a rilasciare le informazioni corrette ai cittadini aderenti, nonche a informare ogni cittadino che rinnovava la carta di identita’, di questa opportunita’
Il progetto prevedeva quindi che i cittadini che dimostravano la volonta’ a donare, dovevano compilare un modulo apposito, i cui dati venivano poi rasmessi al CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI, nella banca dati nazionale.
Ad oggi la regione marche ha circa 40 comuni aderenti e 3 anni di lungo e impegnativo lavoro per implementare questa opportunità.
Quali sono state le difficoltà di implementazione del progetto? E di quali risorse parliamo per l’implementazione?

R: Sicuramente coinvolgere gli uffici anagrafe dei singoli comuni, gli addetti che spesso oberati di lavoro possono percepire questa porposta come un ulteriore difficolta’’ a cui far fronte.
Le risorse hanno coperto la formazione degli addetti e in parte il materiale informativo che è stat distribuito, anche se molto di esso ci è stato fornito dalla regione.
A Tal proposito abbiamo coinvolto le associazioni AIDO E ANED (attiva nelle Marche) per il supporto nella distribuzione e fornitura di materiale informativo relativo alla donazione degli organi
L’aspetto piu’ delicato è partire, capire come coinvolgere i comuni e seguirli, coordinarli affinchè aderiscano al progetto (al quale si puo’ aderire in qualsiasi momento) e monitorarli nel tempo, perche’ se è vero che nella fase di start up c’è un picco di manifestazioni di volonta’, poi il livello decresce se non si attivano politiche di  sensibilizzazione sul territorio, sia per la cittadinanza che per gli addetti comunali.

Chiariamo questo aspetto Dott. Ranieri. Il comune che decide di aderire, quali spese affronta? Si parlava di adesione al progetto a costo zero.

R: L’unico aspetto che va differenziato e capito da comune a comune, è il tipo di gestionale che ha in uso e come poterlo adattare affinche’ dialoghi con il CENTRO NAZIONALE.
Parliamo di spese che ogni regione e comune possono fronteggiare e che una volta fatte, non si debbono ripetere nel tempo. Quindi parliamo di taratura del software che una volta fatta, consente all’ufficio anagrafe comunale di inserire i dati dell’utente che verranno automaticamente inviati al centro nazionale.quindi parliamo di INFORMATIZZAZIONE della banca dati, eliminando cosi’ il costo del supporto cartaceo e non di meno, lo spreco che se ne fa senza arrivare all’obiettivo, quello cio’ di SNELLIRE la comunicazione, al centro nazionale, di chi manifesta la volonta’ di donare, implementando una banca dati centralizzata che puo’ essere consultata al bisogno.

Quindi mi pare di capire che la spesa che il comune al limite deve affrontare è esigua, affrontabile e va fatta un’unica volta.

R: si parliamo di adattamento software.costi sostenibili.

QUINDI SECONDO QUANTO LEI DICE, OGNI REGIONE HA UN REFERENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI(cosi’ come lei lo è dell’Umbria) al QUALE CI SI PUO’ RIVOLGERE PER AVERE INFORMAZIONI IN TERMINI DI REALIZZABILITA’ PRESSO IL PROPRIO COMUNE DI RESIDENZA……
R: SI, OGNI REGIONE ha un referente regionale che risponde all’associazione nazionale comuni per la propria regione. a loro possono essere rivolte specifiche domande per la realizzabilita’ del progetto nel proprio comune. Nel suo caso, il comune di rimini, cosi’ come tutti i comuni compresi nell’area vasta romagna. Ovvio che questa attivta’ va coordinata da qualcuno che, come lei ad esempio, monitori l’attivita’ regionale e il suo andamento prima dell’adesione al progetto e durante…che segua passo dopo passo questa scelta del comune oltre che promuoverla.

Direi quindi che il primo passo è contattare il referente regionale dell’Emilia Romagna per confrontarci con lui in merito all’adesione di piu’ comuni possibili. Ad oggi i comuni che hanno aderito sono stati: CESENA E MAIOLO, ma il ns obiettivo regionale è di aumentare le adesioni, estendole ad altri comuni come RIMINI, ecc…

R: IL 5 E 6 NOVEMBRE in occasione dell’assemblea nazionale associazione comuni italiani, saranno presenti tutti i referenti regionali e posso metterla in contatto con il collega dell’EMILIA ROMAGNA, cosi’ potete procedere.

Grazie Dott. Ranieri, le invio i miei dati e ci risentiamo appena mi inviera’ i dati per contattare il nostro referente regionale dell’Associazione Comuni Italiani. Grazie per l’attenzione dedicata e la chiarezza.

R: Buon lavoro a tutti voi di ANED e a tutti i comuni d’Italia!

 

Intervista a Silvio Ranieri a cura di ANED – Lia Blatti