Camminare può aiutare a proteggere i pazienti renali contro le malattie cardiache e infezioni.
Un modesto esercizio fisico ha anche effetti anti-infiammatori sull’organismo.
Washington, DC (3 aprile 2014) – Anche una modesta quantità di esercizio fisico può ridurre nei pazienti renali il rischio di sviluppare malattie cardiache e infezioni, secondo uno studio che comparirà in un prossimo numero del Journal of American Society of Nephrology ( JASN ).
Le malattie cardiache e infezioni sono le principali complicazioni e le principali cause di morte nei pazienti con malattia renale cronica. È ormai accertato che la disfunzione del sistema immunitario è coinvolta in entrambi i processi patologici. Più specificamente,il sistema immunologico compromesso predispone alle infezioni,e la conseguente attivazione immunitaria permanente porta ad uno stato di infiammazione cronica, che può danneggiare l’interno dei vasi sanguigni e aumentare il rischio di malattie cardiache.
Si sa già che l’esercizio fisico può esercitare effetti anti-infiammatori e regolare il sistema immunitario, ma tali effetti in presenza di amalattia renale sinora non sono stati studiati. I dr.João Viana, Nicolette Vescovo, Alice Smith (con altri colleghi,tutti di Università inglesi) si sono proposti di studiare l’impatto dell’ esercizio fisico su una serie di parametri immunitari e infiammatori in pazienti con malattia renale cronica.
Uno studio sull’ esercizio fisico saltuario ( condotto con 15 pazienti) ha rivelato che 30 minuti di cammino potenziano la risposta delle cellule immunitarie chiamate neutrofili contro i batteri, nel periodo post-esercizio.E che ciò ha anche prodotto una attività anti-infiammatoria sistemica nell’organismo.
Un secondo studio sull’ esercizio fisico regolare ha provato che sei mesi di cammino regolare a piedi (30 minuti al giorno, cinque volte la settimana) hanno ridotto l’attivazione [eccessiva] delle cellule immunitarie,diminuendo anche il valore dei marker che segnalano l’ infiammazione sistemica.(Ciò in 20 pazienti, confrontati con altri 20 pazienti che- nello stesso periodo di tempo- non avevano aumentato l’attività fisica).
Co-autori dello studio sono anche George Kosmadakis, Emma Watson, Alan Bevilacqua, e John Feehally.
L’articolo, intitolato “Evidence for Anti-Inflammatory Effects of Exercise in CKD,” apparirà online su http://jasn.asnjournals.org/ il 3 aprile 2014. http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-04/ason-wmh032714.php